Questo primo commentario, ai Vangeli del giorno del tempo di Avvento e di Natale, nasce dopo una lunga gestazione. Quella prossima, immediata, sono gli ultimi cinque anni, nei quali ogni giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, l’autore si è ritagliato una piccola stanza di tempo per leggere, interpretare, pregare il Vangelo del giorno e scrivere un breve commento per l’omonima rubrica nel sito dell’Associazione. All’inizio erano poche righe, quasi un grido, un’esclamazione. Colpi sulla roccia del cuore, per rompere le occlusioni e liberare la sorgente, sbloccarla. Dopo circa un anno, la fonte ha cominciato a far sentire il suo canto: ha cercato allora di imparare a stare in suo ascolto e a trascrivere quel mormorio in parole. Si è definita da sé una misura: una pagina, lo spazio corrispondente alla sua capacità di concentrazione, ai suoi limiti di energia. Anno dopo anno, ha preso a conservare e tesaurizzare quei commenti: cancellandone alcuni, correggendone altri, completandoli. Più di qualunque altro, tuttavia, questo è davvero un libro in fieri, in corso: una bozza. Il resto della vita servirà per continuare a lavorarci sopra. Ma ogni punto d’arrivo sarà sempre un nuovo punto d’inizio: ogni nascita, l’avvento di una nuova nascita. Tutti i libri, in fondo, sono soltanto una bozza consegnata al lettore: perché egli, leggendola, possa metter mano a correggerla, a completarla, facendola propria. In una catena ininterrotta: di Avvento in Natale, di Natale in Avvento. Mistica di una Parola che si fa carne, perché ogni carne si faccia Parola.
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