Maria, perché piangi? È vero, il tuo Signore è spirato sulla croce: ma proprio così è divenuto il tuo stesso respiro; il suo corpo trafitto è stato deposto e rinchiuso in un sepolcro: ma proprio così è divenuto il tuo stesso corpo; è salito al cielo, è tornato al Padre: ma proprio così ha preso dimora nella carne di ogni fratello ed in ogni luogo della terra. Maria, ed ognuno in lei, può ormai fare proprie le parole del salmista e trasalire di gioia: «7Dove fuggire dalla tua presenza? / 8Se salgo in cielo, là tu sei; / se scendo negli inferi, eccoti. [...] 11Se dico: “Almeno le tenebre mi avvolgano / e la luce intorno a me sia notte”, 12nemmeno le tenebre per te sono tenebre / e la notte è luminosa come il giorno; / per te le tenebre sono come luce» (Sal 139/138,7-8.11-12). Il pianto, senza soluzione di continuità, è trasfigurato in risus paschalis.
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