Per scrivere e studiare

Breve fenomenologia del lavoro intellettuale

Si tratta di un volumetto divulgativo, indirizzato, oltre che agli studenti universitari, a tutti coloro che nello scrivere e nello studiare riconoscono un nutrimento essenziale per la propria vita, pur facendo probabilmente altro di professione. Non solo, ma vorrebbe anche essere un invito rivolto a tutti a lasciarsi introdurre all’arte squisitamente umana dello scrivere e dello studiare.

Nella Prefazione si esplicita la prospettiva assunta, quella fenomenologica: lo sforzo cioè è di comprendere l’esperienza del lavoro intellettuale vissuta da ogni studioso, guardando all’atto stesso del lavoro intellettuale, in modo da coglierne le dinamiche, al fine di prenderne consapevolezza e saperle quindi assecondare e governare.

Proprio in quanto fenomenologico, il cammino procede toccando i due momenti costitutivi di ogni esperienza umana, il tempo e l’essere, riconoscendo nell’esistenza umana, alla luce dell’insegnamento heideggeriano, un essere temporalizzato, ovvero un tempo qualificato ontologicamente.

Nella Prima Parte, intitolata «Il lavoro intellettuale e il tempo», il lettore è guidato passo passo nella disciplina quotidiana dello studio e della scrittura. Dopo alcuni suggerimenti sull’importanza di mettere a frutto anche i tempi di riposo, si considera il tempo di lavoro a tavolino: l’allestimento di un ambiente idoneo, la fatica di iniziare, la necessità di forzare la propria energia a uscire fuori, l’utilità di tesaurizzare le letture fatte,... Si conclude con una descrizione fenomenologica dell’atto di composizione e della stesura di un paragrafo.

Il lavoro intellettuale partecipa dell’essere in quanto ricerca del vero. Nella Seconda Parte, «Il lavoro intellettuale e l’essere», si valuta però la dignità ontologica della verità indagata dal lavoro intellettuale, verificando in che misura e a quali condizioni esso partecipi altresì della bellezza, della bontà e dell’unità dell’essere.

Il volume si conclude con la stesura di un'ideale regola di vita di un intellettuale cristiano: scrivere e studiare, infatti, diventano una vocazione, in quanto vi si riconosca il proprio luogo di bellezza, di gioia e di fecondità, per coltivare il quale si accetta di sottoporsi a un regime di ascesi e abnegazione di sé. Il frutto è un’iniziazione permanente alla conoscenza di Dio e un cammino di progressiva unificazione del cuore.

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